La nascita della Fondazione Scolastica Mandralisca risale al 26 ottobre 1853, data del testamento olografo con il quale il barone Enrico Pirajno di Mandralisca indicò quale erede universale dei propri beni un Liceo, corpo morale da fondare e mantenere nella patria Cefalù.
I tre Fiduciari nominati dal barone nel testamento furono incaricati di alienare tutti i beni mobili di sua proprietà utilizzando il ricavato e le rendite degli immobili inclusi nel lascito per sostenere le spese di fondazione e mantenimento del Liceo.
Dalla vendita furono esclusi, per espressa volontà del Barone, i libri, i quadri, gli oggetti d’arte, i reperti archeologici e numismatici, gli strumenti di fisica che egli stesso aveva messo insieme nel corso di una vita dedicata agli studi e al culto del bello, oggetti tutti da
“conservarsi per servire al Liceo”
Con Regio Decreto del 21 luglio 1866, la Fondazione scolastica Mandralisca fu eretta in ente morale e fu autorizzata l’accettazione del lascito in suo favore. Solo nel 1890, tuttavia, il Liceo cominciò concretamente a funzionare, ospitato nella dimora stessa del barone situata nell’antica Strada Badia, oggi via Mandralisca.
Con decreto ministeriale del 14 maggio 1895, la Fondazione scolastica ottenne la parificazione del Liceo che venne poi convertito in regio, cioè statalizzato, il 14 settembre del 1933. Il Liceo continuò ad essere ospitato dal Palazzo Mandralisca sino al 1966, quando fu spostato nella sede attuale.
In quegli anni, l’attività del Liceo mantenne standard di elevato profilo, anche grazie a personalità di spicco tra i docenti: tra questi, Eugenio Donadoni, insigne storico della letteratura italiana, Adolfo Omodeo, poi rettore dell’Università di Napoli, e Ferdinando Albeggiani, poi docente di filosofia presso l’Università di Palermo.
Dopo la statalizzazione, le sorti del Liceo Mandralisca, divenuto scuola pubblica, si separarono progressivamente da quelle della Fondazione: