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Il Museo Mandralisca è un viaggio senza tempo attraverso le epoche, un'esperienza immersiva che abbraccia millenni di creatività umana.
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PINACOTECA
Enrico Pirajno di Mandralisca dimostrò grande interesse per la pittura nella ricerca di opere tramite il mercato antiquario, più con spirito di amatore e collezionista che non di autentico conoscitore.Il nucleo originario del lascito Mandralisca si è successivamente arricchito della collezione dell’avvocato cefaludese Vincenzo Cirincione che alla sua morte lasciò in eredità all’amministrazione comunale di Cefalù oltre 140 quadri, mobili ed oggetti d’arredamento di particolare pregio che furono affidati dal Comune alla Fondazione Mandralisca a scopo di custodia e pubblica fruizione. La sistemazione della Pinacoteca non segue un percorso espositivo strettamente cronologico, e i temi prediletti nelle opere rispecchiano gli stessi interessi di fine Seicento: scene di battaglia, nature morte, soggetti sacri, quadri di fiori.
Naturalmente nessuna opera qualifica la collezione Mandralisca meglio del ``Ritratto d’Uomo``, opera celeberrima di Antonello da Messina considerata come espressione artistica del sorriso più famoso al Mondo dopo quello della ``Gioconda`` di Leonardo Da Vinci
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ARCHEOLOGIA
La collezione archeologica è stata realizzata da Enrico Pirajno con un approccio metodologico nuovo e rivoluzionario per i suoi tempi, ossia l’annotazione sistematica dei luoghi di provenienza e dei contesti dei ritrovamenti archeologici. Il nucleo della raccolta è costituito dai reperti degli scavi che il Mandralisca effettuò a Lipari, a Tindari e a Cefalù, città nella quale individuò un lembo delle necropoli meridionali tra le contrade S. Domenica e Pietragrossa. Tra i reperti più significativi annoveriamo: i crateri attici (ceramica a figure rosse del V sec. a.C.), i vasi italioti (vasi a figure rosse provenienti da manifatture della Campania e della Sicilia, di questo gruppo fa parte il cratere del Venditore di tonno, opera di un artigiano attivo nella prima metà del IV sec. a.C.), i vasi configurati (vasi modellati con forme particolari, come personaggi e animali, ricollegabili alle terrecotte figurate), terracotte figurate (tra cui quattro maschere teatrali riferibili alla “commedia nuova”, ed ancora statuette e testine), lucerne (circa 200 pezzi di epoca ellenistica, romana e cristiana databili in un arco temporale che va dal III sec. a.C al VI sec. d.C) e un mosaico pavimentale proveniente da Cefalù che raffigura un cigno bianco ad ali spiegate cavalcato da un amorino). Gemma assoluta della collezione archeologica del Museo Mandralisca è il Catere a campana del ``Cratere del venditore di tonno`` (IV-III secolo a.C.), che ad oggi costituisce l'unico esempio raffigurante tale soggetto in tutta la pittura vascolare greca.Collezioni
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NUMISMATICA
La collezione numismatica del museo Mandralisca è costituita da monete provenienti dalle più importanti zecche antiche della Sicilia e della vicina Lipari, con monetazione greca, romana e siceliota, ed è considerata la seconda al mondo per completezza delle serie.Essa è frutto in parte dell’attività di scavo condotta dal Mandralisca, che acquisì il rimanente attraverso contatti con antiquari ed altri collezionisti. Di particolare pregio il celeberrimo decadramma firmato da Eveneto, uno dei più importanti incisori dell’antichità, e la moneta con il volto velato di Filistide, la moglie del tiranno Gerone II.
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MALACOLOGIA
La raccolta malacologica del museo Mandralisca è legata alle ricerche naturalistiche di Enrico Pirajno, attività iniziata nel periodo giovanile e testimoniata da parecchi studi da lui pubblicati, con particolare riguardo ai molluschi terrestri siciliani. Oltre agli esemplari siciliani, la cospicua presenza di specie esotiche, sia marine che terrestri, testimonia la grande attività che il barone Mandralisca sviluppò per l’approfondimento delle sue ricerche malacologiche, realizzando una vasta rete di scambi con naturalisti di tutto il mondo.Collezione
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COLLEZIONE NATURALISTICA
La collezione ornitologica attesta degli interessi naturalistici di Enrico Pirajno di Mandralisca, anche se molti degli uccelli imbalsamati sono stati introdotti in epoca successiva alla scomparsa del barone. La collezione si compone di circa 130 esemplari, per la maggior parte di provenienza madonita, mentre un coccodrillo ed un iguana sono di chiara origine esotica. Fra gli esemplari più interessanti un esempio di grifone immaturo (specie oggi estinta in Sicilia) ed un’aquila reale di cui rimane solo la testa.Collezione
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