Il 26 ottobre 1853, undici anni prima della morte, Enrico Pirajno di Mandralisca redasse il testamento olografo in virtù del quale destinò tutti i propri beni alla Fondazione e al mantenimento di un Liceo a Cefalù, e dal quale trae origine pertanto la Fondazione scolastica Mandralisca, antesignana della Fondazione culturale.
Il testamento, che rappresenta la sintesi più alta e matura del pensiero sociale del barone Mandralisca, portò all'istituzione di una scuola lancasteriana serale e al mantenimento, presso il Collegio di Maria di Cefalù, di una scuola lancasteriana per fanciulle
“nella quale… si insegnasse anche a scrivere”
Inoltre, il cappellano della Chiesa rurale di S. Ambrogio (piccolo borgo agricolo in territorio di Cefalù) fu obbligato ad istruire i parrocchiani nel leggere, scrivere e far di conto.
Il rapporto scuola-educazione-società civile si delinea con chiarezza nelle pagine del testamento: la scuola è la via maestra per la formazione dell’uomo, di un individuo consapevole dei propri diritti e doveri, capace di esercizio razionale della libertà. Il sapere, tramite la scuola, che deve saper coniugare tradizione umanistica e ricerca scientifica, valori e innovazioni tecniche, è a servizio della società civile.
Per i suoi ideali di rinnovamento sociale il Barone Mandralisca è stato spesso accostato ad un intellettuale di primo piano del Risorgimento italiano, Carlo Cattaneo:
in entrambi sono evidenti i rapporti con l’Illuminismo e il Positivismo, con il progetto di uomo illuminato e affrancato dalla ragione e dalla scienza.